Impianti acquaponici. Quando la catena si inverte
e sono i pesci a nutrire le piante.
Intervista di Anna Magli a
Thomas Marino, direttore e CMO.
Nata da quattro amici romani, poi diventati soci nel 2017, The Circle è un’azienda a elevata concentrazione tecnologica capace di produrre contemporaneamente cibo e proteine di altissima qualità. La struttura è in grado di superare il concetto di biologico e impatto zero, arrivando a essere un valore aggiunto per l’ambiente. In pochi anni The Circle ha realizzato il più grande impianto acquaponico d’Europa, esteso su un’area di 5 mila metri quadrati alla periferia della capitale, con la finalità di produrre più cibo in meno spazio e portare sul mercato un prodotto di grande qualità, sano, nutriente ad impatto positivo sull’ambiente. La genesi e la mission di questa impresa ce la facciamo raccontare da uno dei soci, Thomas Marino che all’interno dell’azienda svolge il ruolo di direttore e CMO.
Per far capire ai nostri lettori esattamente di cosa stiamo parlando ci può spiegare cos’è e come funziona un impianto acquaponico?
The Circle è un’azienda agricola ed energetica dall’alto contenuto tecnologico incentrata sull’economia circolare e sulla sostenibilità. Abbiamo creato un modello di sviluppo sostenibile e competitivo che produce cibo di altissima qualità, senza alcun impatto sull’ambiente. La nostra tecnologia di produzione si basa sull’acquaponica, unione simbiotica di coltivazione di piante e allevamento di pesci. Il suo funzionamento è circolare e parte dall’acqua che è uno degli elementi cardine di tutta la produzione. Nell’impianto acquaponico, l’acqua all’interno delle vasche contiene un alto tasso di ammoniaca prodotto dai pesci sotto forma di deiezioni. Da qui viene incanalata da pompe verso un biofiltro che contiene batteri in grado di scindere l’ammoniaca creando nitriti e nitrati che sono alla base del nutrimento delle piante. A questo punto, l’acqua ricca di nutrienti raggiunge le piante dall’alto verso il basso andando ad arricchire le radici con i componenti utili alla loro crescita. Così, l’acqua in eccesso ritorna purificata nelle vasche consentendo ai pesci di crescere in un ambiente pulito. In tal modo si ottengono risultati ambientali importantissimi: risparmio di acqua di oltre il 90% rispetto alle tecniche utilizzate dall’agricoltura tradizionale e non utilizzo di sostanze chimiche inquinanti. Oltre a questo il lavoro usurante per l’operatore viene completamente abbattuto. Il nostro impianto acquaponico è monitorato costantemente attraverso un impianto di sensori di controllo sempre connessi, che ci da la possibilità di coltivare in maniera sostenibile e dinamica.
The Circle nasce per risolvere quelli che sono i maggiori problemi dell’agricoltura, problemi che non sono sempre esistiti ma che caratterizzano le coltivazioni di oggi, quando la richiesta di cibo è aumentata e le risorse idriche e di suolo non riescono più a soddisfare le esigenze di una popolazione in continuo aumento. In cosa si caratterizza una “vertical farm“ e quali sono le possibilità di realizzazione per le diverse richieste? Per esempio, un’azienda che intendesse avvalersi di questa tecnologia può crearla in modo autonomo?
The Circle è la prima realtà dell’AgTech Italiano a sviluppare metodi di coltura verticale fuori suolo applicati a un impianto acquaponico commerciale. L’agricoltura tradizionale presenta diversi problemi: erosione del suolo, inquinamento dei terreni e delle falde acquifere per via di fertilizzanti, pesticidi, e concime animale, oltre ad un enorme consumo di acqua ed inquinamento atmosferico dovuto ai macchinari agricoli utilizzati. Il modello acquaponico di agricoltura implementato da The Circle non solo sfrutta al meglio le risorse disponibili, riducendo drasticamente l’impatto sull’ambiente, ma allo stesso tempo produce cibo a impatto zero e di altissima qualità. Questo perché le Vertical Farms sfruttano il sistema di coltivazione verticale in modo da occupare meno spazio sul suolo e riuscire a produrre di più. The Circle raddoppia la produzione per ettaro grazie alle torri proprietarie modulari di coltivazione in verticale. Approcciarsi a questo metodo di produzione è possibile grazie a tutto il lavoro fatto in questi anni e anche grazie ai molteplici bandi regionali ed europei che spingono sempre più su questa direzione. Il mondo del vertical farming è il futuro e noi vogliamo essere l’esempio del nuovo modo di fare impresa: attenta all’ambiente, che usa tecnologie avanzate, e che offre sul mercato un prodotto di qualità superiore.
Quanto può essere risolutivo un impianto acquaponico in momenti di emergenza come quelli dettati dal recente conflitto Russia-Ucraina e quali soluzione possono essere offerte in modo specifico per sopperire alle criticità che si sono verificate?
La crescente crisi alimentare è causata da una serie di fattori tra cui la pandemia e la guerra che hanno interrotto le catene di approvvigionamento, rendendo più difficile tenere il passo con la rapida crescita della popolazione. In risposta alla crisi globale abbiamo bisogno di una rivoluzione agritech: l’agricoltura deve diventare più efficiente, producendo più cibo su meno terra e con meno tempo a disposizione. L’acquaponica sfrutta il processo di coltivazione in strati impilati verticalmente all’interno utilizzando una tecnologia intelligente e andando a risparmiare il 90% di acqua rispetto ai metodi tradizionali. I vantaggi dell’acquaponica sono la produzione di più cibo utilizzando meno risorse, abbattendo l’utilizzo di prodotti chimici e in tempi più brevi. Per esempio, un ciclo di coltivazione del grano di solito dura da sei a 10 mesi, in verticale, invece il ciclo richiede da due a tre mesi. Mentre l’agricoltura tradizionale dipende dalla crisi globale, l’acquaponica produce in un ambiente controllato e può essere portata anche in città, abbattendo anche l’emissione di CO2 per il trasporto del cibo.
Concludiamo con un po’ di curiosità. Sono esistiti in passato, anche recente, altri tentativi di rendere produttivo questo processo?
Sebbene la codifica da parte della letteratura scientifica dell’acquaponica sia recente sembra che l’acquaponica possa essere fatta risalire ai tempi degli aztechi che coltivavano piante su zattere intorno al 1000 d.C. Come moderna tecnologia agricola invece è ancora agli inizi. L’acquacoltura e l’idroponica sono settori relativamente nuovi, che hanno guadagnato un notevole slancio solo nell’ultimo mezzo secolo. L’idea di combinare i due è ancora più recente ed è stata resa possibile solo con il miglioramento delle tecniche e delle tecnologie per l’agricoltura idroponica e l’acquacoltura. The Circle è ora il più grande impianto produttivo commerciale d’Europa con oltre 5.000 mq di serre in full produzione e che è in grado di rifornire settimanalmente oltre 150 ristoranti con i suoi prodotti freschi. Siamo un’azienda a elevata concentrazione tecnologica capace di produrre contemporaneamente cibo e proteine di altissima qualità. Non produciamo alcun tipo di rifiuto e ancor meno di inquinamento. La nostra struttura è capace di superare il concetto di biologico e di impatto zero, arrivando a essere un valore aggiunto per l’ambiente e da esempio per i progetti futuri.