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Bologna Montana Art Trail: Paolo Moro. Dentro ogni albero esistono già ferite che portano a riflettere e creare nuove emozioni.

Intervista di Anna Magli a Paolo Moro, artista.

La sua Madre Natura domina il giardino pubblico nel centro del paese di Monzuno, dove passa il percorso Bologna Montana Art Trail. L’opera rappresenta una figura femminile stilizzata ed è stata creata utilizzando elementi naturali come legno, fieno e spago. L’autore è l’artista bellunese Paolo Moro, che con Madre Natura Madre ha voluto rappresentare una figura materna che dona la vita, la forza generatrice dell’universo ma anche il forte ma tormentato legame tra gli esseri umani e la natura. Presentiamo oggi questo scultore, uno dei protagonisti della rassegna artistica Bologna Montana Land Art, dove selezionati artisti realizzano opere di Land Art avvalendosi di materiali prevalentemente naturali, come alberi, rami, sassi, terra ed altro. Le opere sono e saranno installate in modo permanente lungo il percorso con l’intento di realizzare nell’arco di alcuni anni una galleria a cielo aperto costellata di decine e decine di opere di Land Art.

Moro, qual è stato la sua esperienza di formazione e qual è il suo percorso artistico?
Io sono autodidatta, non ho nessuno studio artistico e sono arrivato alla scultura per caso. Mi spiego meglio: amo dire a chi mi chiede come ho iniziato che sono stato ispirato da una forza superiore, che mi ha spinto a iniziare a scolpire. Mio padre si dilettava per passione alla forgiatura del ferro e faceva manufatti in ferro battuto, poi è passato a realizzare delle sedie in legno intagliato e per fare questo, vista la sua bravura, si era forgiato alcuni scalpelli per intagliare. Io non ho mai seguito i suoi lavori, ma all’improvviso, poco dopo la sua morte, ho sentito questa forza interiore che mi ha spinto a provare a scolpire e come inizio ho usato proprio quegli scalpelli che lui aveva forgiato. Da qui è iniziata la mia carriera artistica.
Una cosa così strana che ancora oggi, a distanza di più di 30 anni, quando ci penso, mi emoziono e mi meraviglio di come mi è cambiata la vita grazie alla scultura e all’arte. Ho iniziato con le sculture figurative, poi con la riproduzione  di oggetti, per affinare la tecnica. Adesso realizzo delle sculture stilizzate, dove prevalentemente c’è la donna come soggetto; queste sculture sono quelle che più mi rappresentano. Ma realizzo anche ritratti di persone, animali, bassi, medi e alti rilievi e naturalmente tutto tondo, utilizzando vari materiali a secondo della richiesta.

La sua esperienza l’ha portata a diventare un insegnante di scultura e a organizzare simposi, concorsi di scultura e laboratori artistici.  Quali sono le qualità che deve avere un buon scultore?
Sì,  dopo 10 anni di questa esperienza  ho iniziato insieme ad un mio collega scultore a organizzare  corsi di scultura su legno, corsi  che tutt’ora porto avanti da solo dopo la morte del mio amico e scultore Leonardo Tramontin.
Secondo me le doti di un buon scultore sono quelle di non sentirsi mai arrivato e di voler continuare ad imparare attingendo da tutto e non solo nella scultura. Poi devi essere preparato, saperti destreggiare in vari stili e anche utilizzare e sperimentare vari materiali. Negli anni poi ho organizzato anche simposi e concorsi di scultura nel mio comune e in varie località della provincia.

Quali sono i materiali con cui lavora meglio? Le piace sperimentare nuovi materiali e nuove tecniche?
Il materiale che uso più spesso è il legno, che può  essere di varie essenze tipo noce, ciliegio, larice, olmo, cedro, pero, tiglio e cirmolo, che è il più usato nella scultura per la sua tenerezza e il suo profumo.
Poi mi piace sperimentare altri materiali, come il marmo,  la pietra, che comportano altri strumenti per scolpire e anche altre tecniche specifiche.
Anche la creta che mi serve per creare modelli come bozzetti che poi, volendo, posso trasformare in bronzo. Infine ,come forse ha visto, nel sito ho scolpito anche dei blocchi di cioccolata fondente per realizzare sculture a grandezza naturale come Papa Francesco e la statua della Libertà. 

Lei sceglie il materiale in base al soggetto o perché, magari, quella materia inerte le ha procurato determinate sensazioni?
La scelta del materiale dipende anche da chi richiede la scultura che potrebbe avere esigenze particolari o preferenze di essenza, ma anche da dove viene inserita o posizionata la scultura. In certi alberi si può trovare , all’ interno, cicatrici che sono state causate da vari eventi intervenuti durante la loro crescita; ecco, queste ferite a volte portano a riflettere e a creare emozioni perché possono essere paragonate alle persone che, come gli alberi, si portano dentro delle ferite. Alcuni di questi alberi non si possono neanche utilizzare perché hanno dei difetti importanti.

Nelle sue sculture è spesso presente la figura femminile, come  la Madre natura ma anche Ciclo vitale, Sorgente di vita, l’Attesa. C’è qualche motivo particolare?
La maggior parte delle mie sculture rappresenta la figura femminile in varie situazioni della vita quotidiana e anche in simbiosi con la natura, altre opere sono state studiate e create per partecipare ad alcuni simposi o concorsi di scultura. L’opera Ciclo vitale e stata realizzata all’Ex-Tempore di Belluno, Sorgente di vita invece a Ossana (TN):  poi c’è Linfa Vitale, realizzata al simposio di Assisi, quest’ultima vuole trasmettere il legame che c’è tra l’uomo e la natura, la linfa scorre nelle persone ma anche negli alberi. Io prediligo la donna perché la morbidezza e l’eleganza si adatta molto bene alle mie sculture stilizzate ed essenziali dove le linee sono morbide ed eleganti. Poi un altro elemento che utilizzo sempre sono i capelli al vento. Il vento per me vuole indicare il movimento e il tempo che scorre e passa.

Quante opere ha realizzato a oggi? Quali sono quelle che le hanno dato maggiori soddisfazioni?
Non saprei dirle quante opere ho realizzato fino ad oggi, ma sono un bel numero. Le opere che mi hanno dato maggiore soddisfazione sono le opere che sono state fatte per la Regione Veneto, per la loro sede di Roma. Poi ci sono quelle realizzate per altri enti pubblici , come quella che si trova nella piazza del mio paese che omaggia il Premio letterario nazionale che si svolge ogni anno, poi ce ne sono altre dove sono stato premiato e naturalmente le prime di  quando ho cominciato a scolpire, quelle hanno un valore maggiore perché è stato l’inizio.  

Qual è la sua idea di armonia fra i due mondi, quello dell’uomo e quello della natura?
Io penso che per creare una vera armonia bisognerebbe cominciare a rispettare la natura, iniziando a non modificare, sfruttare o anche cercare di dominare la natura. Bisogna anche trovare un equilibrio che sarà fondamentale per il nostro futuro, altrimenti la natura troverà sempre il modo per ribellarsi.

Parliamo della sua  opera per Bologna Montana  Art Trail, Madre Natura, l’unica realizzata in paglia, fieno e corda. C’è una motivazione dietro la scelta di questo materiale?
La mia opera come ha visto è totalmente diversa dalle altre che sono state realizzate con rami e legno, questo perché mi è stato espressamente richiesto che venisse realizzata utilizzando altri materiali,  come il fieno. Di queste sculture ne ho fatte altre per alcune Pro loco locali e non: rappresentavano animali come ad esempio pecore, scoiattoli e mucche, quest’ultime  a grandezza naturale per un’ installazione. Quindi,  ho proposto alcuni bozzetti di opere in fieno e quella selezionata è stata la figura femminile che rappresenta Madre Natura, da realizzare nel luogo scelto dall’organizzazione dell’evento.

A cosa sta lavorando ora?
In questo momento non sto lavorando a nessuna scultura, ma sto progettando delle idee da realizzare verso fine dicembre per una scultura in neve e per una in legno. Poi in questo periodo sto tenendo dei corsi di scultura.
Volevo cogliere l’occasione per ringraziare l’associazione Viva il Verde e il suo presidente Daniele Maestrami, ma anche Gabriele Bertacchini per avermi proposto e anche lei per l’intervista.