Lo sport è un linguaggio universale che unisce popoli, generi e culture: anche quella della sostenibilità.
Intervista di Anna Magli aMonica Sozzi, Giornalista, Sustainability Manager e Sustainability Communication Specialist.
C’è da sempre un forte legame tra lo sport e l’ambiente. Discipline come il plogging, la pratica di origine svedese che consiste nel raccogliere i rifiuti che si trovano per strada mentre si fa jogging, hanno lo scopo di mantenere l’ambiente pulito approfittando del tempo che normalmente s’impiega per l’attività fisica all’aperto. Ma c’è anche un altro aspetto da tenere in considerazione. Lo sport è un linguaggio universale che accomuna popoli, culture e generi. Un linguaggio potente e diretto che esprime valori riconosciuti in tutto il mondo, senza distinzione di età, sesso, origini, credenze e opinioni. Su questi presupposti nel 2017 l’UNESCO ha reso operativo il Piano di Kazan, un accordo globale che unisce le politiche sportive e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. La pratica dello sport interviene, infatti, su molti degli obiettivi fissati: garantisce una vita sana e promuove il benessere, un’istruzione di qualità, uguaglianza di genere, promuove la crescita economica e il lavoro dignitoso, riduce le disuguaglianze tra i Paesi, rende le città resilienti, sicure e sostenibili e, infine, promuove le società pacifiche. Come potremo raggiungere questi obiettivi lo abbiamo chiesto a Monica Sozzi, Giornalista, Sustainability Manager e Sustainability Communication Specialist.
Che ruolo ricopre lo sport nella nostra cultura? E quali modelli e insegnamenti riesce a trasmettere?
Lo sport ricopre un ruolo significativo nella nostra cultura in molti modi.
Pensata anche solo come attività d’intrattenimento e svago, coinvolge milioni di persone in tutto il mondo.
Gli eventi sportivi, come le Olimpiadi o i campionati mondiali, attirano l’attenzione di un vasto pubblico e creano un grande senso di appartenenza e d’identità. Ma basta anche la squadra di quartiere a creare quel clima di mutuo sostegno e collaborazione che è alla base di ogni forma di sostenibilità sociale.
Lo sport è anche un’importante fonte di modelli e insegnamenti. Gli atleti di successo sono spesso considerati dei modelli d’ispirazione per le persone di tutte le età. La loro dedizione, disciplina e perseveranza possono insegnare importanti lezioni di vita, come il valore del lavoro di squadra, la resilienza di fronte alle difficoltà e la determinazione nel raggiungere gli obiettivi.
Nelle sue molteplici declinazioni, lo sport promuove l’attività fisica e uno stile di vita sano, incoraggiando le persone a mantenersi in forma e a prendersi cura del proprio benessere. L’uomo sfida se stesso, il prossimo e l’ambiente secondo le regole del rispetto reciproco e del sano confronto.
Gli atleti sono tenuti a rispettare le regole e a competere in modo leale, imparando a gestire sia le vittorie sia le sconfitte con dignità. Attraverso il coinvolgimento di persone provenienti da diverse culture, background e abilità, lo sport può contribuire a rompere le barriere sociali e a promuovere l’integrazione.
Che cosa è il Piano di Kazan, che unisce le politiche sportive e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile?
Lo sport è un linguaggio universale che unisce popoli, culture e generi. Le Nazioni Unite intendono sfruttare il potere di questo linguaggio per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Il Piano di Kazan è un accordo globale che unisce le politiche sportive e gli SDGs, reso operativo nel 2017 durante la conferenza Mineps VI dell’Unesco.
“I valori dello sport sono valori di universalità e armonia; si basa sui concetti di rispetto, comprensione, integrazione e dialogo, e contribuisce allo sviluppo e alla realizzazione degli individui senza distinzione di età, sesso, origini, credenze e opinioni. Lo sport è un forum unico per l’azione e la riflessione per trasformare le nostre società”. Audrey Azoulay, direttore generale dell’Unesco
Lo sport interviene su molti degli obiettivi fissati, come la promozione della salute, l’istruzione di qualità, l’uguaglianza di genere, la crescita economica, la riduzione delle disuguaglianze, la creazione di città sostenibili e la promozione della pace. Il contributo dello sport allo sviluppo umano è unico e offre un’opportunità unica per i paesi e le organizzazioni sportive di tutto il mondo.
Come si può comunicare sostenibilità tramite la pratica sportiva? Che ruolo svolge il Comitato Olimpico Internazionale nell’obiettivo di rendere lo sport strumento fondamentale nella promozione dell’istruzione, della ha messo in campo?
Il Comitato Olimpico Internazionale svolge da tempo un ruolo significativo nell’obiettivo di rendere lo sport uno strumento fondamentale nella promozione dell’istruzione, della pace, dell’inclusione sociale e di uno stile di vita sano.
E lo fa attraverso diverse azioni e iniziative:
collabora con le organizzazioni sportive nazionali e internazionali per sviluppare programmi educativi che utilizzano lo sport come strumento per l’apprendimento. Programmi che mirano a promuovere l’istruzione di qualità e a fornire ai giovani competenze e conoscenze attraverso l’attività sportiva;
promuove la pace attraverso lo sport. Ad esempio, i Giochi Olimpici moderni sono stati ideati con l’obiettivo di promuovere la pace e l’amicizia tra le nazioni e la promozione del dialogo interculturale;
si impegna per l’inclusione sociale attraverso lo sport. Promuove l’uguaglianza di genere e sostiene l’accesso degli individui di tutte le abilità e provenienze allo sport;
promuove uno stile di vita sano attraverso lo sport. Collabora con organizzazioni sanitarie e governi per promuovere l’importanza dell’attività fisica e di uno stile di vita attivo. Sostiene anche programmi che promuovono la prevenzione delle malattie e la salute attraverso lo sport.
Quali azioni ha svolto la FIFA, la Federazione internazionale che disciplina il calcio, per rendere il calcio, uno sport più sostenibile?
Anche la FIFA ha intrapreso diverse azioni per rendere il calcio uno sport più sostenibile. Fra queste vorrei ricordare:
La sostenibilità ambientale negli stadi: La FIFA ha introdotto criteri di sostenibilità ambientale per la costruzione e la gestione degli stadi. Questi criteri includono l’uso di energie rinnovabili, la gestione efficiente dell’acqua, la riduzione delle emissioni di carbonio e la promozione di pratiche sostenibili durante gli eventi calcistici;
La responsabilità sociale: La FIFA ha implementato programmi di responsabilità sociale che promuovono l’inclusione sociale, l’educazione, la salute e lo sviluppo comunitario attraverso il calcio. Questi programmi mirano a utilizzare il potere del calcio per creare un impatto positivo nelle comunità di tutto il mondo;
La lotta alla discriminazione: La FIFA si impegna attivamente nella lotta contro la discriminazione nel calcio. Ha introdotto politiche rigorose per contrastare il razzismo, la xenofobia e qualsiasi forma di discriminazione all’interno dello sport;
L’educazione e la sensibilizzazione: La FIFA promuove l’educazione e la sensibilizzazione sui temi della sostenibilità attraverso campagne e iniziative. Queste iniziative mirano a coinvolgere i giocatori, gli allenatori, i tifosi e le comunità calcistiche per promuovere comportamenti sostenibili e responsabili.
Quali sono le strutture sportive più ecosostenibili nel mondo?
Sono diverse le strutture sportive al mondo progettate e costruite con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale. Lo Stadio Mercedes-Benz di Atlanta, Stati Uniti ha ottenuto la certificazione LEED Platinum, il più alto livello di certificazione per la sostenibilità degli edifici. Lo Stadio Nacional di Pechino, costruito per le Olimpiadi del 2008, è stato progettato per massimizzare l’efficienza energetica, con un sistema di illuminazione a LED, un sistema di raccolta dell’acqua piovana per l’irrigazione e un sistema di raffreddamento naturale. Lo stadio di Sinsheim, in Germania è stato progettato per massimizzare l’efficienza energetica, utilizzando pannelli solari per generare energia rinnovabile e sistemi di recupero del calore per ridurre i consumi energetici; il tetto del stadio è progettato per raccogliere e utilizzare l’acqua piovana per l’irrigazione del campo e per i servizi igienici.
Lo stadio di Forest Green Rovers, in Inghilterra, è considerato uno dei più sostenibili al mondo ed è alimentato interamente da energia rinnovabile, con pannelli solari e una turbina eolica. Il campo di gioco è realizzato in erba artificiale a base di materiali riciclati e il club promuove una dieta vegana nel suo ristorante.
Anche in Italia, abbiamo due esempi di stadi e strutture sportive di livello internazionale che sono state costruite con un basso impatto ambientale.
La Dacia Arena, dell’Udinese, è stata costruita ristrutturando il vecchio stadio Friuli. I progettisti hanno ridotto il numero di posti a sedere, rivestito la copertura con pannelli fotovoltaici e interrato il campo da gioco per preservare il paesaggio e il panorama delle Alpi Carniche. L’intero stadio e tutte le sue aree interne, come bar, ristoranti, palestre e negozi, è alimentato da fonti rinnovabili e non emette emissioni di carbonio nell’ambiente.
Anche lo Juventus Stadium è stato costruito con criteri di sostenibilità. Le fonti energetiche utilizzate per l’energia elettrica, l’acqua calda e il riscaldamento provengono interamente dall’energia solare. I materiali come calcestruzzo, rame, ferro e alluminio provenienti dalla demolizione del vecchio Stadio Delle Alpi sono stati riciclati e utilizzati nella costruzione dello Juventus Stadium.
Parliamo anche degli altri sport, come padel, hockey, tennis, surf ecc… Quali azioni per ridurre il loro impatto ambientale sono state realizzate?
Tutti gli sport e tutte le forme di sana aggregazione sociale hanno un alto potenziale dal punto di vista di sensibilizzazione e responsabilizzazione ambientale. Si pensi che ogni sport si pratica in un ambiente, acqua, terra, aria, ed è agito anche tramite strumenti.
Le azioni e gli interventi che si possono intraprendere vanno dall’utilizzo di materiali e attrezzi sostenibili, alla gestione sostenibile delle strutture, passando attraverso le diverse forme di sensibilizzazione e educazione ambientale, all’organizzazione di eventi e competizioni eco-friendly fino alla promozione di progetti di conservazione ambientale, seguendo partnership e attivazioni di collaborazioni con Onlus e Ong.
Come possono inserirsi in questo circolo virtuoso le organizzazioni sportive che, come Viva il Verde, che promuovo la diffusione di una cultura sportiva dall’impronta ecologica all’insegna del benessere, della salute e del rapporto con la natura?
Organizzazioni sportive come Viva il Verde, che promuovono una cultura sportiva con un’impronta ecologica all’insegna del benessere, svolgono un ruolo importantissimo e possono inserirsi in questo circolo virtuoso in diversi modi.
La prima che mi viene in mente è quella per cui mi trovo qui a rispondere alle tue domande: sensibilizzazione e educazione.
Ma è anche nelle vostre potenzialità incoraggiare pratiche sostenibili tra i vostri membri e partecipanti, includere l’utilizzo di attrezzature e materiali sostenibili, la gestione efficiente dei rifiuti durante gli eventi sportivi, l’adozione di politiche di riduzione dell’uso di plastica monouso e l’uso di energie rinnovabili per alimentare gli impianti sportivi.
Potete scegliere di collaborare con enti e istituzioni ambientali per sviluppare progetti congiunti che promuovano la sostenibilità e la conservazione dell’ambiente (come le iniziative di pulizia di strade e sentieri che già portate avanti da anni, la promozione di programmi di riforestazione o la sensibilizzazione sulle problematiche ambientali).
Avete il potere di coinvolgere la comunità locale per promuovere una cultura sportiva ecologica. Questo può avvenire attraverso la collaborazione con scuole, associazioni di quartiere o altri gruppi locali per organizzare eventi sportivi sostenibili, attività di volontariato ambientale o programmi di educazione ambientale. Tutte azioni che avete già intrapreso da tempo e con successo. E ovviamente, è importante che le organizzazioni sportive che promuovono una cultura ecologica monitorino e valutino costantemente il loro impatto ambientale. Questo può essere fatto attraverso l’implementazione di sistemi di gestione ambientale, la raccolta di dati sull’uso delle risorse e delle emissioni di carbonio e l’identificazione di aree di miglioramento per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale.