BOM Art Trail, i Mufloni di Matteo Cretti a Montefredente
Intervista di Anna Magli a Matteo Cretti, artista.
Ancora un altro incontro con gli artisti di BOLOGNA MONTANA ART TRAIL, il percorso di 100 km che attraversa i territori dell’appennino tosco-emiliano, dove selezionati artisti realizzano opere di Land Art avvalendosi di materiali prevalentemente naturali, come alberi, rami, sassi, terra ed altro. Le opere sono e saranno installate in modo permanente lungo l’itinerario con l’intento di realizzare nell’arco di alcuni anni una galleria a cielo aperto costellata di decine e decine di installazioni di Land Art. Continuiamo a conoscere gli artisti delle nuove opere da poco installate: oggi parliamo con Matteo Cretti, artista trentino, che ha realizzato l’opera “I Mufloni”. L’installazione, realizzata con fascine e rami di faggio, si trova a Montefredente nelle vicinanze del torrente Sambro, nel territorio di San Benedetto Val di Sambro. Un’aera boschiva, riparata da traffico e affollamenti, dove l’unico rumore che si registra è quello cristallino del ruscello che scorre proprio davanti all’opera di Cretti. Matteo con la sua opera ha voluto celebrare una creatura che sembra appartenere più alla Mitologia che alla realtà, e anche per questo motivo è stata scelta una location fiabesca. Il muflone da sempre abitante delle montagne della Corsica e Sardegna deve la sua attuale presenza anche sull’appennino tosco-emiliano, a immissioni compiute in territorio pistoiese nel dopoguerra.
Matteo qual è la tua formazione artistica? Che percorso di studi o apprendistato ha realizzato?
Sono diplomato odontotecnico e per una ventina di anni ho scolpito sorrisi in un laboratorio. La manualità, il senso della proporzione e la progettazione di un lavoro le ho acquisite così. Alla scultura vera e propria mi sono avvicinato da autodidatta, lavorando con materiali e oggetti riciclati. Poi, una decina d’anni fa, l’avvicinamento al legno, partecipando a corsi con maestri scultori.
I mufloni sembrano combattere, si scornano nello scenario selvaggio del bosco. Quasi che con la loro irruenza desiderino isolarlo dalle incursioni umane. E’ così che la vedi?
La scena che ho realizzato rappresenta un momento di vita reale del bosco. E’ più un invito all’attenzione e al rispetto di tutto ciò che vi si può incontrare.
L’uomo deve temere la natura? Alcuni recenti episodi di difficile convivenza tra uomini e fauna selvatica, proprio nelle tue terre, stanno minando ulteriormente un rapporto da sempre molto complicato…
E’ un tema molto complicato e controverso. Di sicuro non riesco a non pensare che, in qualsiasi modo la si giri, ci sono sempre azioni umane alla base di tutto.
Tu sei un uomo dei montagna e vieni da una terra di boschi. Pensi che il nostro patrimonio forestale sia abbastanza tutelato’? Si potrebbe fare di più?
Riagganciandomi alla domanda precedente vien da chiedersi perché non si sia fatto di meno…Credo che per tutelare sia necessario prima comprendere. I boschi e le foreste hanno delle leggi, dei cicli, delle regole che devono essere rispettate, altrimenti, prima o poi, in un modo o nell’altro, la natura presenta il conto.
Ci puoi descrivere il tuo lavoro a Montefredente, il materiale utilizzato e raccontarci la sua opinione sul progetto Bologna Montana Art Trail?
Ho realizzato I Mufloni assemblando fra loro, con viti ed avvitatore, rami di faggio dello spessore di 5 cm circa. Ne è nata un’incornata di quasi 8 metri, situata sulla riva del torrente Sambro a Montefredente che è una delle località che ospitano le sculture all’interno di Bologna Montana Art Trail. Il progetto è molto affascinante, 100 km di sentieri ciclopedonali, in cornici naturali mozzafiato, dove vengono organizzate visite guidate, escursioni, spettacoli e molte altre iniziative. Trovo molto stimolante una situazione del genere, perché offre la possibilità di approcciarsi ai percorsi partendo da motivazioni ed interessi diversi.
L’artista di Land Art ama relazionarsi con la natura. Possiamo definirlo un artista solitario o ama anche integrarsi con altri artisti per progetti di più ampio respiro?
Non saprei, personalmente ho fatto più lavori in solitaria, ma ho avuto anche qualche esperienza di collaborazione con altri. Di sicuro il confronto arricchisce sempre in ogni caso. Però quando si è soli a lavorare nella natura c’è più magia.
Su cosa stai lavorando attualmente?
L’ultima tappa, per questa stagione, sarà ad ottobre a Barcellona, dove da qualche anno, mi occupo della scenografia e dell’allestimento del Posidonia Green Festival, che promuove una cultura ecologica. Poi, con l’arrivo del freddo, mi ritirerò nel laboratorietto che ho sopra casa, a scolpire e preparare progetti per l’anno nuovo.